1943-1946: FRANCOBOLLI CON SOVRASTAMPA PRIVATA USATI NEL TERRITORIO DELLA R.S.I. di Antonio A. Piga e Giovanni Gay
Questo articolo è apparso sulla Rivista FILATELIA n.132
Questo articolo è apparso sulla Rivista FILATELIA n.132
E' noto che nel territorio della R.S.I. i francobolli recanti l'effige di Vittorio Emanuele III o lo stemma sabaudo furono messi fuori corso il gennaio 1944, ma tacitamente tollerati fino al 15 marzo succesivo. Dopo tale data le poste avrebbero dovuto tassare le corrispondenze affrancate con questi francobolli.
Questo decreto portò come conseguenza la nascita di un altro tipo di "monstrum" filatelico, tra i tanti nati e cresciuti vigorosamente in quel periodo: la corrispondenza affrancata con valori (più o meno) postali sovrastampati privatamente.
Tra tanta penuria di francobolli sembra infatti che bastasse cancellare con qualche simbolo o scritta, attinente al nuovo regime, l'effige reale per sfuggire alla tassazione.
Questa possibilità fu ben accolta da chi, come enti pubblici o ditte private, aveva ancora qualche piccola scorta di valori bollati che altrimenti sarebbero andati inesorabilmente fuori corso e naturalmente da chi aveva una certa familiarità con le cose filateliche.
Vorremmo illustrare con qualche esempio questo settore, che dopo tutto fa parte della tormentata storia postale di quel periodo.
FIGURA 1
Lettera da Milano (ufficio postale di Piazza IV Novembre), del 13-3-1944 per Brunico (Bolzano). Timbri di arrivo, al retro, del 16-3-44. Assicurata, anche contro i rischi di forza maggiore, per L. 3.000 (segni di ceralacca al retro).
Il porto, tenendo conto del peso segnato sulla busta (39g), avrebbe dovuto essere di L. 24.00. In effetti vi sono francobolli per L. 20.25, ma in basso a sinistra vi è la traccia di un francobollo staccato.
Considerando anche la disposizione dei francobolli appiccicati alla rinfusa, non dovrebbe trattarsi della creazione di un filatelico.
L'affrancatura è composta da: due valori della "lupa" da L. 5 e due 75 cent. regolarmrmente sovrastampati Repubblica Sociale Italiana, tutti in corso di validità. Gli altri francobolli recano una sovrastampa privata G.N.R. applicata mediante un timbro, con inchiostro nero. Di questi, il 20 cent., la Lira, l'1,75 (tutti con l'effige di Cesare), la Lira di posta aerea ed il 2 L. "Italia turrita" non avevano alcun motivo di essere sovrastampati, mentre avrebbero, al più, richiesto la sovrastampa il 30 cent., il 75 cent. e l'1,25 della "Imperiale" ed il 50 cent. "propaganda di guerra". Abbiamo scritto "al più" perchè il 13 marzo 1944 era il terzultimo giorno di tolleranza di tali francobolli.
L'interesse dell'affrancatura ci sembra accresciuto dalla contemporanea presenza di francobolli diversi di eguale facciale, ciè due valori da 1 L. (posta aerea ed imperiale) e tre valori da 75 cent. (due RSI ed uno Imperiale).
FIGURA 2
Lettera raccomandata da Vercelli (2-6-1944) a Novara (bollo di arrivo al retro del 5-6-44). Il porto della raccomandata di L. 1,75 è pienamete rispettato. Qui abbiamo tre francobolli regolarmente in corso: 5 cent. "lupa", 20 cent. "G. Cesare" e 25 cent. RSI e quattro francobolli con l'effige reale sovrastampata in rosso con un timbro recante un "fascetto".
Da notare che ad un esame alla lampada UV l'inchiostro usato per la sovrastampa appare identico a quello con cui è stata impressa la parola "RACCOMANDATA". Anche in questo caso abbiamo francobolli diversi per un identico facciale, cioè un 25 cent. RSI e tre 25 cent. Imperiale.
FIGURA 3
Cartolina postale con integrazione di affrancatura da Altare (Savona) il 4-11-1944 ad un'altra località della provincia di Savona non identificabile. L'indirizzo che appare non ha niente a che fare con la cartolina in questione, essendo un frammento di fascetta aggiunto più tardi per nascondere il vero indirizzo.
L'affrancatura è chiaramente filatelica, quindi non l'esamineremo in dettaglio, ma faremo solo notare il francobollo da 20 cent. dell'Imperiale sovrastampato a matita (e senza alcun motivo legale) con G.N.R.
FIGURA 4
Cartolina dell' I.N.F.A.I.; affrancatura regolare da 30 cent., composta da un francobollo della RSI da 25 cent. e da una marca da bollo da 5 cent. sovrastampata a mano ed in nero con un rudimentale fascetto e con la scritta Rep. Soc. Italiana.
Vicino ai francobolli è stato scritto "sprovvisti" a giustificazione del "malfatto". L'annullo è di Novara Centro, la data 12-5-1944.
Da notare che la Direzione provinciale delle poste di Novara aveva espressamente vietato l'uso delle marche da bollo con la Circolare n. 12 dell'11 febbraio 1944, con la quale si autorizzavano, invece, altre affrancature di fortuna. In questo caso si è dimostrata tollerante.
FIGURA 5
Altra marca da bollo, stavolta da cent. 50, sovrastampata a mano con un fascetto in colore nero. Proviene, come prima, da Novara (sempre più tolleranti gli uffici postali novaresi!) ed è diretta a Cuneo.
Data di partenza 7-7-1944 e di arrivo, al retro, 9-7-44.
FIGURA 6
Lettera da Genova per la città e perciò affrancata solo con un francobollo da cent. 25 serie imperiale, sovrastampato a mano ed in rosso con un fascetto molto rudimentale, la data 31-8-1944.
Ed ora essendo in tema di affrancature d'emergenza permetteteci una digressione, ossia sul "come nacque un'affrancatura filatelica supermista e supercomposita".
FIGURA 7
I francobolli su questa busta sono veramente ben assortiti: abbiamo tre valori dell'imperiale, un 5 cent. pacchi postali, un 20 cent. posta pneumatica, una marca Atti Amministrativi da L. 1, un 20 cent.Campionato mondiale di calcio e "dulcis in fundo" un 20 cent. Michetti. Il tutto passato regolarmente per posta il 15-1-1945 a Palermo, per la città.
All'interno è rimasto un foglietto esplicativo che trascriviamo:
Dopo tanto tempo di assenza sono ritornato a Palermo. La mia città natia, e per primo saluto commosso il mio compagno d'infanzia. Caro Francesco, ben presto ti rivedrò e potremo dirci tante cose. Ho ricordato la tua passione per i francobolli e quindi te ne ho inviato qualcuno incollandolo sulla busta, In attesa di abbraciarti.......
E pensare che buste del genere vengono offerte sul mercato (e c'è chi ci casca) a prezzi iperbolici, nel nome di Sua Eccellenza LA STORIA POSTALE.
Questo decreto portò come conseguenza la nascita di un altro tipo di "monstrum" filatelico, tra i tanti nati e cresciuti vigorosamente in quel periodo: la corrispondenza affrancata con valori (più o meno) postali sovrastampati privatamente.
Tra tanta penuria di francobolli sembra infatti che bastasse cancellare con qualche simbolo o scritta, attinente al nuovo regime, l'effige reale per sfuggire alla tassazione.
Questa possibilità fu ben accolta da chi, come enti pubblici o ditte private, aveva ancora qualche piccola scorta di valori bollati che altrimenti sarebbero andati inesorabilmente fuori corso e naturalmente da chi aveva una certa familiarità con le cose filateliche.
Vorremmo illustrare con qualche esempio questo settore, che dopo tutto fa parte della tormentata storia postale di quel periodo.
FIGURA 1
Lettera da Milano (ufficio postale di Piazza IV Novembre), del 13-3-1944 per Brunico (Bolzano). Timbri di arrivo, al retro, del 16-3-44. Assicurata, anche contro i rischi di forza maggiore, per L. 3.000 (segni di ceralacca al retro).
Il porto, tenendo conto del peso segnato sulla busta (39g), avrebbe dovuto essere di L. 24.00. In effetti vi sono francobolli per L. 20.25, ma in basso a sinistra vi è la traccia di un francobollo staccato.
Considerando anche la disposizione dei francobolli appiccicati alla rinfusa, non dovrebbe trattarsi della creazione di un filatelico.
L'affrancatura è composta da: due valori della "lupa" da L. 5 e due 75 cent. regolarmrmente sovrastampati Repubblica Sociale Italiana, tutti in corso di validità. Gli altri francobolli recano una sovrastampa privata G.N.R. applicata mediante un timbro, con inchiostro nero. Di questi, il 20 cent., la Lira, l'1,75 (tutti con l'effige di Cesare), la Lira di posta aerea ed il 2 L. "Italia turrita" non avevano alcun motivo di essere sovrastampati, mentre avrebbero, al più, richiesto la sovrastampa il 30 cent., il 75 cent. e l'1,25 della "Imperiale" ed il 50 cent. "propaganda di guerra". Abbiamo scritto "al più" perchè il 13 marzo 1944 era il terzultimo giorno di tolleranza di tali francobolli.
L'interesse dell'affrancatura ci sembra accresciuto dalla contemporanea presenza di francobolli diversi di eguale facciale, ciè due valori da 1 L. (posta aerea ed imperiale) e tre valori da 75 cent. (due RSI ed uno Imperiale).
FIGURA 2
Lettera raccomandata da Vercelli (2-6-1944) a Novara (bollo di arrivo al retro del 5-6-44). Il porto della raccomandata di L. 1,75 è pienamete rispettato. Qui abbiamo tre francobolli regolarmente in corso: 5 cent. "lupa", 20 cent. "G. Cesare" e 25 cent. RSI e quattro francobolli con l'effige reale sovrastampata in rosso con un timbro recante un "fascetto".
Da notare che ad un esame alla lampada UV l'inchiostro usato per la sovrastampa appare identico a quello con cui è stata impressa la parola "RACCOMANDATA". Anche in questo caso abbiamo francobolli diversi per un identico facciale, cioè un 25 cent. RSI e tre 25 cent. Imperiale.
FIGURA 3
Cartolina postale con integrazione di affrancatura da Altare (Savona) il 4-11-1944 ad un'altra località della provincia di Savona non identificabile. L'indirizzo che appare non ha niente a che fare con la cartolina in questione, essendo un frammento di fascetta aggiunto più tardi per nascondere il vero indirizzo.
L'affrancatura è chiaramente filatelica, quindi non l'esamineremo in dettaglio, ma faremo solo notare il francobollo da 20 cent. dell'Imperiale sovrastampato a matita (e senza alcun motivo legale) con G.N.R.
FIGURA 4
Cartolina dell' I.N.F.A.I.; affrancatura regolare da 30 cent., composta da un francobollo della RSI da 25 cent. e da una marca da bollo da 5 cent. sovrastampata a mano ed in nero con un rudimentale fascetto e con la scritta Rep. Soc. Italiana.
Vicino ai francobolli è stato scritto "sprovvisti" a giustificazione del "malfatto". L'annullo è di Novara Centro, la data 12-5-1944.
Da notare che la Direzione provinciale delle poste di Novara aveva espressamente vietato l'uso delle marche da bollo con la Circolare n. 12 dell'11 febbraio 1944, con la quale si autorizzavano, invece, altre affrancature di fortuna. In questo caso si è dimostrata tollerante.
FIGURA 5
Altra marca da bollo, stavolta da cent. 50, sovrastampata a mano con un fascetto in colore nero. Proviene, come prima, da Novara (sempre più tolleranti gli uffici postali novaresi!) ed è diretta a Cuneo.
Data di partenza 7-7-1944 e di arrivo, al retro, 9-7-44.
FIGURA 6
Lettera da Genova per la città e perciò affrancata solo con un francobollo da cent. 25 serie imperiale, sovrastampato a mano ed in rosso con un fascetto molto rudimentale, la data 31-8-1944.
Ed ora essendo in tema di affrancature d'emergenza permetteteci una digressione, ossia sul "come nacque un'affrancatura filatelica supermista e supercomposita".
FIGURA 7
I francobolli su questa busta sono veramente ben assortiti: abbiamo tre valori dell'imperiale, un 5 cent. pacchi postali, un 20 cent. posta pneumatica, una marca Atti Amministrativi da L. 1, un 20 cent.Campionato mondiale di calcio e "dulcis in fundo" un 20 cent. Michetti. Il tutto passato regolarmente per posta il 15-1-1945 a Palermo, per la città.
All'interno è rimasto un foglietto esplicativo che trascriviamo:
Dopo tanto tempo di assenza sono ritornato a Palermo. La mia città natia, e per primo saluto commosso il mio compagno d'infanzia. Caro Francesco, ben presto ti rivedrò e potremo dirci tante cose. Ho ricordato la tua passione per i francobolli e quindi te ne ho inviato qualcuno incollandolo sulla busta, In attesa di abbraciarti.......
E pensare che buste del genere vengono offerte sul mercato (e c'è chi ci casca) a prezzi iperbolici, nel nome di Sua Eccellenza LA STORIA POSTALE.