FALSI DELLA R.S.I. USATI POSTALMENTE di Antonio A. Piga
questo articolo è apparso sulla rivista LA TRIBUNA DEL COLLEZIONISTA n. 222
questo articolo è apparso sulla rivista LA TRIBUNA DEL COLLEZIONISTA n. 222
Uno dei capitoli della storia postale della RSI meno indagati, stranamente, è il capitolo dei falsi. E quando dico falsi, non mi riferisco al volgare falso per imbrogliare sprovveduti collezionisti. mi riferisco invece al falso d'epoca, fatto sia per abbindolare sia i collezionisti, ma anche l'Amministrazione Postale quando veniva usato per affrancare la corrisondenza..
Intendo parlare in modo specifico delle false soprastampe, non le soprastampe cosidette "private", fatte spesso con metodi spesso rozzi, certamente non per ingannare nessuno, tantomeno l'Amministrazione Postale, bensì per deturpare l'effige del RE.
Mi riferisco invece alle soprastampe fatte imitando, più o meno bene, sia le soprastampe ufficiali, sia le tecniche usate.
La Circolare n. 22 del 6/3/44 della Direzione Provinciale delle Poste e dei Telegrafi di Novara di cui pubblico l'intero testo, recita così:
"FRANCOBOLLI SOVRASTAMPIGLIATI
I francobolli recanti l'effige ex sovrano sovrastampigliati sono dei seguenti tagli con le indicate caratteristiche:
- Francobolli ordinari c. 25 e c. 75 con leggenda in nero Repubblica Sociale Italiana su tre righe con sovrastante piccolo fascio repubblicano.
- Francobolli ordinari da c. 30 e L. 1,25 con più grande fascio repubblicano in rosso.
- Francobollo ordinario c. 50 con leggenda in rosso Repubblica Sociale Italiana su tre righe.
- Espresso ordinario L. 1,25 in rosso con fascio repubblicano e lateralmente a destra leggenda Repubblica sociale Italiana.
- Espresso per l'estero L. 2,50 stessa stampigliatura dell'espresso ordinario da L. 1,25 però in nero.
- Francobolli forze armate da c. 25, 30, 50, hanno caratteristiche identiche ai pari valori ordinari sovradescritti con stampigliatura sulla sola prima parte del francobollo.
Scura fascio e sempre rivolta a destra.
Non debbono essere obliterati francobolli che portino stampigliatura diversa dalla sopra descrita, ma debbono essere inquadrati da segno, e relativa corrispondenza dovrà essere tassata.
Buste devono essere ritirete dal destinatario con indicazione mittente: conforme procedure francobolli sospetti d'alterazione e falsità."
L'Amministrazione Postale assimila quindi il reato di falsificazione della soprastampa a quello della falsificazione dell'intero valore bollato.
Reato quest'ultimo a mio parere, molto più grave in quanto allo Stato ne viene un danno reale, mentre nel caso della soprastampa, lo Stato non subisce nessun danno economico, ma solo un danno di "lesa Maestà", essendo prerogativa esclusiva dell'Ammistrazione centrale eseguire le suddette soprastampe.
La legge comunque non faceva di queste distinzioni, anche se debbo dire, non mi risulta che essa sia mai stata applicata in periodo RSI.
Ritengo quindi questo settore interessante, degno perlomeno, di essere studiato più in profondità e senza falsi preconcetti, cosa che sinora non ho notato nella letteratura filatelica corrente.
L'argomento non viene trattato, oppure viene liquidato con poche frasi generiche ed affrettate che tendono a relegarlo fra le cose di cui e meglio non parlare e di cui bisogna vergognarsi.
Eppure anche questa è Storia Postale, manipolata dall'intervento dei Collezionisti, ma sempre Storia Postale.
Specialmente quando si tratta di documenti viaggiati in tariffa, i quali, per l'Amministrazione Postale, dovevano rispettare le norme vigenti al momento, per poter usufruire del servizio.
E se questi documenti evadevano le norme, perchè affrancati con francobolli con soprastampe false, dovevano essere assoggettati alle regole che reprimono questi reati come recita la succitata Circolare nr. 22.
Uno studio più accurato di questo settore avrebbe evitato che lo stesso SASSONE, il nostro maggiore catalogo nazionale, catalogasse sino all'edizione 1993, i francobolli 491v e 494v "senza fascetto", come varietà provenienti dalla tiratura di Genova, mentre sono invece dei falsi dell'epoca come spiegherò nel prosieguo di questo scritto.
Errore che la SASSONE ha prontamente corretto, su segnalazione del perito RAYBAUDI, classicandoli, dall'edizione 1994, con i nr. F491 e F494, sotto la definizione "FALSI D'EPOCA"; tutto ciò, dopo che con l'amico Maurizio RAYBAUDI, abbiamo appurato, dopo accurate ricerche, che quelle varietà di soprastampa non provenivano dalla tiratura ufficiale di Genova ma era un falso dell'epoca, probabilmente fatto a Genova.
Per concludere, si tratta quindi, a mio modesto parere, di un settore della Storia Postale di questo travagliato periodo storico dell'Italia che va esaminato appunto, senza falsi pregiudizi e preconcetti, riportando nei limiti del possibile, ogni cosa nel suo giusto alveo.
Come contributo iniziale all'avvio di queste ricerche segnalo ora tutte le falsificazione a me note, passate per posta, iniziando dalla soprastampa GNR.
SOPRASTAMPA G.N.R.
Della soprastampa in questione conosco due falsificazioni, una molto ben riuscita, al primo colpo d'occhio può essere scambiata (anche da un occhio esperto) per la tiratura di Brescia I Tipo, ne ha tutte le caratteristiche. (Fig. 1)
Solo dopo un controllo più accurato, in modo particolare con la sovrapposizione di un originale - tagliato dividendo a metà la soprastampa nel senso longitudinale - si nota la maggiore lunghezza della soprastampa falsa rispetto all'originale che si può quantificare in 1/2 millimetro.
Altra caratteristica che sancisce la falsità di questa soprastampa presente nel valore da L. 1,75, il quale non ha la filigrana nella posizione canonica che contraddistingue il foglio di 100 valori originali conosciuti.
Inoltre, sempre questo valore, presenta la soprastampa leggermente inclinata verso l'alto sul lato destro del francobollo, che non si riscontra nei valori originali.
Questa falsificazione che conosco usata su sette lettere regolarmente viaggiate in tariffa, mi risulta usata nella provincia di Trento in un periodo che va dai primi, all'agosto 1944.
I valori con questa soprastampa a me noti sono nove e precisamente:
75c.- L.1 - L.1,75 - L. 2 - L. 3,70 - L. 5 - L. 10 della serie Imperiale.
75c. - L. 1 della serie Imperiale P.A.
L. 2 della serie Imperiale - soprastampa capovolta.
La seconda soprastampa fala GNR che conosco, è meno sofisticata della precedente, si nota infatti anche ad un esame superficiale la netta differenza tra questa soprastampa e quella originale. La caratteristica più evidente sono le lettere che risultano più "magre" e più alte rispetto al'originale.
Conosco una sola lettera regolarmente viaggiata in data 22/5/1944 non in tariffa, con un'affrancatura in eccesso e di chiara origine filatelica.
SOPRASTAMPE FALSE DELLA SERIE "FASCETTI" (SASSONE 490/95)
Consco la falsificazione di tre delle quattro soprastampe preparate dal Ministero per obliterare l'effige del Re della Serie "Imperiale" della Prpaganda di Guerra.
Sono tutte falsificazioni facilmente riconoscibili anche ad un occhio poco allenato, l'unica chè può trarre in inganno è quella sul valore da 50c. violetto, non tanto per la perfezione della contraffazione, quanto per la difficoltà di individuare la soprastampa sul colore violetto del francobollo.
Alla (Fig. 2) presento la falsificazione della soprastampa REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA su tre righe eseguita sul 50c. (a sinistra il falso), da quel poco che si può vedere si può notare la diversa foggia della "U" di REPUBBLICA, più larga e più rotondeggiante nel fondo, nel falso.
Anche la "C" di SOCIALE è più larga e più aperta rispetto all'originale.
Altre differenze sono riscontrabili anche su altre lettere della soprastampa, ma purtroppo per la difficoltà di riproduzione non risaltano nella foto.
Alla (Fig. 3) presento la falsificazione della soprastampa REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA CON FASCETTO PICCOLO eseguita sul 75c. (a sinistra il falso).
Questa falsificazione, come si può vedere, è facilmente riconoscibile.
Le differenze più marcate sul falso sono:
- I nastri del fascio più lunghi e più "piatti".
- La "R" di REPUBBLICA nettamente diversa dall'originale.
- La "S" di SOCIALE più aperta.
- Le "C" di REPUBBLICA e di SOCIALE più tonde e più panciute, così come la "O" di SOCIALE.
Alla (Fig. 4) presento la falsificazione della soprastampa sull'Espresso da L. 2,50. (a sinistra il falso)
Anche questa falsificazione presenta diversi punti che aiutano a distinguerla da quella originale, essi sono:
- Le ondulazioni dei nastri del fascio sono accentuate e simmetriche.
- La "R" di REPUBBLICA ha l'occhiello molto più grande.
- La "C" di SOCIALE molto più grande.
- La "N" di ITALIANA più stretta.
I valori da me consciuti con queste soprastampe false sono i seguenti:
- 50c. - 75c. - L. 1,25 Ex.
- 25c. - 75c. - L. 1,25 Ex. - L. 2,50 Ex. con soprastampa capovolta.
Mi sono note inoltre, sette lettere viaggiate nel marzo 1944, non in tariffa e di chiara origine filatelica.
SOPRASTAMPA "REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA" SENZA FASCETTO
Come ho accennato nell'introduzione, questa soprastampa è stata motivo di una accurata ricerca da parte mia e dell'amico Raybaudi.
Avendo studiato a fondo e per molti anni le soprastampe della RSI apposte sui valori della Serie "Imperiale" che il SASSONE cataloga con i nr. 490/95. Studi che hanno portato alla individuazione ed alla attribuzione delle Tavole di stampa eseguite dalle sei Direzioni Provinciali delle Poste incaricate dal Ministero a tale compito, e che sono sfociati nella pubblicazione del volume edito da Raybaudi: - I FRANCOBOLLI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA"
Durante queste ricerche, che hanno comportato l'esame di centinaia di fogli (da parte mia ho esaminato oltre 200.000 francobolli in fogli e grandi blocchi, ed inoltre una quantità infinita di corrispondenza affrancata con questi francobolli); non avevamo mai incontrato questa pseudo "varietà" su nessuna Tavola, tantomeno su quelle di Genova da cui, secondo il SASSONE, doveva provvenire.
Conoscevamo però la suddetta "varietà" sia su buste viaggiate (quattro) (Fig. 5), sia su frammenti, e su alcuni valori nuovi sciolti.
Questo ci aveva convinto che non si trattasse di una varietà riprodotta durante la stampa delle Tavole ufficiali, ma di un falso dell'epoca.
La prova definitiva venne con il fortunato ritrovamento di un blocco di dieci francobolli nuovi di cui presento l'ingrandimento. (Fig.6)
La cosa che più colpisce nell'esame di questo blocco, e che da la certezza che si tratti di un falso, è l'allineamento a dir poco approssimativo delle file orizontali, cosa che non si riscontra nel modo più assoluto in nessuna Tavola ufficiale (anche perchè furono tutte duplicate da un unico originale fatto dal Poligrafico).
NOTA
In epoca successiva alla publicazione di questo articolo sulla TRIBUNA sono apparsi, sulla piazza di Genova, provenienti da un noto commerciante, i seguenti lotti di questo francobollo:
- blocco di 36 francobolli nuovi
- blocco di 50 francobolli nuovi
- blocco di 54 francobolli nuovi
- n. 40 frammentini usati in maggioranza con l'annullo "Genova-Ferrovia"
Di questo materiale possiedo le riproduzioni a colori.
E' anche di questo periodo la scoperta che ho fatto riguardante l'Intero Postale da 30c. con motto VINCEREMO e l'effige reale soprastampata REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA in nero anzichè in rosso. Scoperta che si riallacia alla genesi di questa soprastampa.
Lascio a Carlo Sopracordevole, uno dei maggiori esperti nel campo degli Interi Postali, che in un articolo apparso su STORIE DI POSTA N. 23 dal titolo "Il Rosso e il Nero", di cui riporto uno stralcio, ne spiega l'importanza:
" Omissis...La giustificazione alla genuinità dell'impiego del nero è sempre stata quella che si trattava di una delle tirature locali, anche se non localizzata, in un momento storico in cui vi era ancora incertezza su quale tinta dovessero ricevere le loro soprastampe. Non dobbiamo infatti scordare che l'obbligatorietà di utilizzare soprastampate queste carte valori si ebbe soltanto a partire dal 15 agosto 1944, perchè all'inizio si era parlato solo dei francobolli, più facili da trattare essendo in fogli; ma la stampigliatura degli interi era iniziata ben prima di quella data estiva, già in febbraio, poche settimane dopo aver risolto il problema degli adesivi.
Ma ecco che ad un certo momento, e proprio da Genova, arriva la segnalazione di una scoperta. La soprastampa in nero nella cartolina da 30 cent., con e senza motto, sarebbe stata preparata nel capoluogo ligure, ma non per via ufficiale: per via - diciamo così - paracollezionistica.
La notizia viene da Antonio Piga, esperto di soprastampe della RSI il quale, in un articolo del 1995 si occupa fra l'altro del francobollo da 25 cent. verde imperiale con effige reale recante in soprastampa la dicitura REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA priva del fascetto superiore, concludendo con valide argomentazioni che si tratta di una soprastampa non genuina, eseguita sì all'epoca ma privatamente, per scopi indirizzati al collezionismo filatelico.
Confrontando ingrandite le due soprastampe, (Fig. 7) e (Fig. 8 ) Piga si è accorto che le peculiarità di quella inpressa in nero sulle cartoline postali da 30 cent., con o senza motto VINCEREMO, erano le stesse di quella impressa sui francobolli da 25 cent. imperiale prive del fascetto superiore. L'indizio rivelatore si trova fra la B e la L di REPUBBLICA, dove si nota un puntino nero costante, attaccato all'angolo della L; se si guarda con la lente, si vede benissimo il puntino, spesso appiccicato all'angolo a causa dell'inchiostrazione e lo si può confrontare con quello analogo del francobollo da 25 cent., riportato da un catalogo come falso dell'epoca. (Omissis...) Sempre da Antonio Piga, che fu in grado di vederla e controllarla, mi è stato segnalato che anche in una parte staccata della cartolina con risposta pagata da 30+30 cent., non so se la prima o la seconda sezione, si riscontrano queste caratteristiche. (Omissis..)
Intendo parlare in modo specifico delle false soprastampe, non le soprastampe cosidette "private", fatte spesso con metodi spesso rozzi, certamente non per ingannare nessuno, tantomeno l'Amministrazione Postale, bensì per deturpare l'effige del RE.
Mi riferisco invece alle soprastampe fatte imitando, più o meno bene, sia le soprastampe ufficiali, sia le tecniche usate.
La Circolare n. 22 del 6/3/44 della Direzione Provinciale delle Poste e dei Telegrafi di Novara di cui pubblico l'intero testo, recita così:
"FRANCOBOLLI SOVRASTAMPIGLIATI
I francobolli recanti l'effige ex sovrano sovrastampigliati sono dei seguenti tagli con le indicate caratteristiche:
- Francobolli ordinari c. 25 e c. 75 con leggenda in nero Repubblica Sociale Italiana su tre righe con sovrastante piccolo fascio repubblicano.
- Francobolli ordinari da c. 30 e L. 1,25 con più grande fascio repubblicano in rosso.
- Francobollo ordinario c. 50 con leggenda in rosso Repubblica Sociale Italiana su tre righe.
- Espresso ordinario L. 1,25 in rosso con fascio repubblicano e lateralmente a destra leggenda Repubblica sociale Italiana.
- Espresso per l'estero L. 2,50 stessa stampigliatura dell'espresso ordinario da L. 1,25 però in nero.
- Francobolli forze armate da c. 25, 30, 50, hanno caratteristiche identiche ai pari valori ordinari sovradescritti con stampigliatura sulla sola prima parte del francobollo.
Scura fascio e sempre rivolta a destra.
Non debbono essere obliterati francobolli che portino stampigliatura diversa dalla sopra descrita, ma debbono essere inquadrati da segno, e relativa corrispondenza dovrà essere tassata.
Buste devono essere ritirete dal destinatario con indicazione mittente: conforme procedure francobolli sospetti d'alterazione e falsità."
L'Amministrazione Postale assimila quindi il reato di falsificazione della soprastampa a quello della falsificazione dell'intero valore bollato.
Reato quest'ultimo a mio parere, molto più grave in quanto allo Stato ne viene un danno reale, mentre nel caso della soprastampa, lo Stato non subisce nessun danno economico, ma solo un danno di "lesa Maestà", essendo prerogativa esclusiva dell'Ammistrazione centrale eseguire le suddette soprastampe.
La legge comunque non faceva di queste distinzioni, anche se debbo dire, non mi risulta che essa sia mai stata applicata in periodo RSI.
Ritengo quindi questo settore interessante, degno perlomeno, di essere studiato più in profondità e senza falsi preconcetti, cosa che sinora non ho notato nella letteratura filatelica corrente.
L'argomento non viene trattato, oppure viene liquidato con poche frasi generiche ed affrettate che tendono a relegarlo fra le cose di cui e meglio non parlare e di cui bisogna vergognarsi.
Eppure anche questa è Storia Postale, manipolata dall'intervento dei Collezionisti, ma sempre Storia Postale.
Specialmente quando si tratta di documenti viaggiati in tariffa, i quali, per l'Amministrazione Postale, dovevano rispettare le norme vigenti al momento, per poter usufruire del servizio.
E se questi documenti evadevano le norme, perchè affrancati con francobolli con soprastampe false, dovevano essere assoggettati alle regole che reprimono questi reati come recita la succitata Circolare nr. 22.
Uno studio più accurato di questo settore avrebbe evitato che lo stesso SASSONE, il nostro maggiore catalogo nazionale, catalogasse sino all'edizione 1993, i francobolli 491v e 494v "senza fascetto", come varietà provenienti dalla tiratura di Genova, mentre sono invece dei falsi dell'epoca come spiegherò nel prosieguo di questo scritto.
Errore che la SASSONE ha prontamente corretto, su segnalazione del perito RAYBAUDI, classicandoli, dall'edizione 1994, con i nr. F491 e F494, sotto la definizione "FALSI D'EPOCA"; tutto ciò, dopo che con l'amico Maurizio RAYBAUDI, abbiamo appurato, dopo accurate ricerche, che quelle varietà di soprastampa non provenivano dalla tiratura ufficiale di Genova ma era un falso dell'epoca, probabilmente fatto a Genova.
Per concludere, si tratta quindi, a mio modesto parere, di un settore della Storia Postale di questo travagliato periodo storico dell'Italia che va esaminato appunto, senza falsi pregiudizi e preconcetti, riportando nei limiti del possibile, ogni cosa nel suo giusto alveo.
Come contributo iniziale all'avvio di queste ricerche segnalo ora tutte le falsificazione a me note, passate per posta, iniziando dalla soprastampa GNR.
SOPRASTAMPA G.N.R.
Della soprastampa in questione conosco due falsificazioni, una molto ben riuscita, al primo colpo d'occhio può essere scambiata (anche da un occhio esperto) per la tiratura di Brescia I Tipo, ne ha tutte le caratteristiche. (Fig. 1)
Solo dopo un controllo più accurato, in modo particolare con la sovrapposizione di un originale - tagliato dividendo a metà la soprastampa nel senso longitudinale - si nota la maggiore lunghezza della soprastampa falsa rispetto all'originale che si può quantificare in 1/2 millimetro.
Altra caratteristica che sancisce la falsità di questa soprastampa presente nel valore da L. 1,75, il quale non ha la filigrana nella posizione canonica che contraddistingue il foglio di 100 valori originali conosciuti.
Inoltre, sempre questo valore, presenta la soprastampa leggermente inclinata verso l'alto sul lato destro del francobollo, che non si riscontra nei valori originali.
Questa falsificazione che conosco usata su sette lettere regolarmente viaggiate in tariffa, mi risulta usata nella provincia di Trento in un periodo che va dai primi, all'agosto 1944.
I valori con questa soprastampa a me noti sono nove e precisamente:
75c.- L.1 - L.1,75 - L. 2 - L. 3,70 - L. 5 - L. 10 della serie Imperiale.
75c. - L. 1 della serie Imperiale P.A.
L. 2 della serie Imperiale - soprastampa capovolta.
La seconda soprastampa fala GNR che conosco, è meno sofisticata della precedente, si nota infatti anche ad un esame superficiale la netta differenza tra questa soprastampa e quella originale. La caratteristica più evidente sono le lettere che risultano più "magre" e più alte rispetto al'originale.
Conosco una sola lettera regolarmente viaggiata in data 22/5/1944 non in tariffa, con un'affrancatura in eccesso e di chiara origine filatelica.
SOPRASTAMPE FALSE DELLA SERIE "FASCETTI" (SASSONE 490/95)
Consco la falsificazione di tre delle quattro soprastampe preparate dal Ministero per obliterare l'effige del Re della Serie "Imperiale" della Prpaganda di Guerra.
Sono tutte falsificazioni facilmente riconoscibili anche ad un occhio poco allenato, l'unica chè può trarre in inganno è quella sul valore da 50c. violetto, non tanto per la perfezione della contraffazione, quanto per la difficoltà di individuare la soprastampa sul colore violetto del francobollo.
Alla (Fig. 2) presento la falsificazione della soprastampa REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA su tre righe eseguita sul 50c. (a sinistra il falso), da quel poco che si può vedere si può notare la diversa foggia della "U" di REPUBBLICA, più larga e più rotondeggiante nel fondo, nel falso.
Anche la "C" di SOCIALE è più larga e più aperta rispetto all'originale.
Altre differenze sono riscontrabili anche su altre lettere della soprastampa, ma purtroppo per la difficoltà di riproduzione non risaltano nella foto.
Alla (Fig. 3) presento la falsificazione della soprastampa REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA CON FASCETTO PICCOLO eseguita sul 75c. (a sinistra il falso).
Questa falsificazione, come si può vedere, è facilmente riconoscibile.
Le differenze più marcate sul falso sono:
- I nastri del fascio più lunghi e più "piatti".
- La "R" di REPUBBLICA nettamente diversa dall'originale.
- La "S" di SOCIALE più aperta.
- Le "C" di REPUBBLICA e di SOCIALE più tonde e più panciute, così come la "O" di SOCIALE.
Alla (Fig. 4) presento la falsificazione della soprastampa sull'Espresso da L. 2,50. (a sinistra il falso)
Anche questa falsificazione presenta diversi punti che aiutano a distinguerla da quella originale, essi sono:
- Le ondulazioni dei nastri del fascio sono accentuate e simmetriche.
- La "R" di REPUBBLICA ha l'occhiello molto più grande.
- La "C" di SOCIALE molto più grande.
- La "N" di ITALIANA più stretta.
I valori da me consciuti con queste soprastampe false sono i seguenti:
- 50c. - 75c. - L. 1,25 Ex.
- 25c. - 75c. - L. 1,25 Ex. - L. 2,50 Ex. con soprastampa capovolta.
Mi sono note inoltre, sette lettere viaggiate nel marzo 1944, non in tariffa e di chiara origine filatelica.
SOPRASTAMPA "REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA" SENZA FASCETTO
Come ho accennato nell'introduzione, questa soprastampa è stata motivo di una accurata ricerca da parte mia e dell'amico Raybaudi.
Avendo studiato a fondo e per molti anni le soprastampe della RSI apposte sui valori della Serie "Imperiale" che il SASSONE cataloga con i nr. 490/95. Studi che hanno portato alla individuazione ed alla attribuzione delle Tavole di stampa eseguite dalle sei Direzioni Provinciali delle Poste incaricate dal Ministero a tale compito, e che sono sfociati nella pubblicazione del volume edito da Raybaudi: - I FRANCOBOLLI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA"
Durante queste ricerche, che hanno comportato l'esame di centinaia di fogli (da parte mia ho esaminato oltre 200.000 francobolli in fogli e grandi blocchi, ed inoltre una quantità infinita di corrispondenza affrancata con questi francobolli); non avevamo mai incontrato questa pseudo "varietà" su nessuna Tavola, tantomeno su quelle di Genova da cui, secondo il SASSONE, doveva provvenire.
Conoscevamo però la suddetta "varietà" sia su buste viaggiate (quattro) (Fig. 5), sia su frammenti, e su alcuni valori nuovi sciolti.
Questo ci aveva convinto che non si trattasse di una varietà riprodotta durante la stampa delle Tavole ufficiali, ma di un falso dell'epoca.
La prova definitiva venne con il fortunato ritrovamento di un blocco di dieci francobolli nuovi di cui presento l'ingrandimento. (Fig.6)
La cosa che più colpisce nell'esame di questo blocco, e che da la certezza che si tratti di un falso, è l'allineamento a dir poco approssimativo delle file orizontali, cosa che non si riscontra nel modo più assoluto in nessuna Tavola ufficiale (anche perchè furono tutte duplicate da un unico originale fatto dal Poligrafico).
NOTA
In epoca successiva alla publicazione di questo articolo sulla TRIBUNA sono apparsi, sulla piazza di Genova, provenienti da un noto commerciante, i seguenti lotti di questo francobollo:
- blocco di 36 francobolli nuovi
- blocco di 50 francobolli nuovi
- blocco di 54 francobolli nuovi
- n. 40 frammentini usati in maggioranza con l'annullo "Genova-Ferrovia"
Di questo materiale possiedo le riproduzioni a colori.
E' anche di questo periodo la scoperta che ho fatto riguardante l'Intero Postale da 30c. con motto VINCEREMO e l'effige reale soprastampata REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA in nero anzichè in rosso. Scoperta che si riallacia alla genesi di questa soprastampa.
Lascio a Carlo Sopracordevole, uno dei maggiori esperti nel campo degli Interi Postali, che in un articolo apparso su STORIE DI POSTA N. 23 dal titolo "Il Rosso e il Nero", di cui riporto uno stralcio, ne spiega l'importanza:
" Omissis...La giustificazione alla genuinità dell'impiego del nero è sempre stata quella che si trattava di una delle tirature locali, anche se non localizzata, in un momento storico in cui vi era ancora incertezza su quale tinta dovessero ricevere le loro soprastampe. Non dobbiamo infatti scordare che l'obbligatorietà di utilizzare soprastampate queste carte valori si ebbe soltanto a partire dal 15 agosto 1944, perchè all'inizio si era parlato solo dei francobolli, più facili da trattare essendo in fogli; ma la stampigliatura degli interi era iniziata ben prima di quella data estiva, già in febbraio, poche settimane dopo aver risolto il problema degli adesivi.
Ma ecco che ad un certo momento, e proprio da Genova, arriva la segnalazione di una scoperta. La soprastampa in nero nella cartolina da 30 cent., con e senza motto, sarebbe stata preparata nel capoluogo ligure, ma non per via ufficiale: per via - diciamo così - paracollezionistica.
La notizia viene da Antonio Piga, esperto di soprastampe della RSI il quale, in un articolo del 1995 si occupa fra l'altro del francobollo da 25 cent. verde imperiale con effige reale recante in soprastampa la dicitura REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA priva del fascetto superiore, concludendo con valide argomentazioni che si tratta di una soprastampa non genuina, eseguita sì all'epoca ma privatamente, per scopi indirizzati al collezionismo filatelico.
Confrontando ingrandite le due soprastampe, (Fig. 7) e (Fig. 8 ) Piga si è accorto che le peculiarità di quella inpressa in nero sulle cartoline postali da 30 cent., con o senza motto VINCEREMO, erano le stesse di quella impressa sui francobolli da 25 cent. imperiale prive del fascetto superiore. L'indizio rivelatore si trova fra la B e la L di REPUBBLICA, dove si nota un puntino nero costante, attaccato all'angolo della L; se si guarda con la lente, si vede benissimo il puntino, spesso appiccicato all'angolo a causa dell'inchiostrazione e lo si può confrontare con quello analogo del francobollo da 25 cent., riportato da un catalogo come falso dell'epoca. (Omissis...) Sempre da Antonio Piga, che fu in grado di vederla e controllarla, mi è stato segnalato che anche in una parte staccata della cartolina con risposta pagata da 30+30 cent., non so se la prima o la seconda sezione, si riscontrano queste caratteristiche. (Omissis..)